Semi Nudi di Franca Canapini
Ed. Puntoacapo Collezione letteraria
Recensione a cura di Gemma Mondanelli
Un anno a passi leggeri sulla terra, la sezione di esordio delle poesie di Franca Canapini è allettante perché fino da subito ci fa sognare quel connubio fra essere umano e natura che raramente costituisce la poetica moderna, mentre è stato il motivo di fondo di tanti poeti classici, in primis il Pascoli. Con una certa emozione quindi, che non è solo nostalgia, ma riscoperta di un mondo naturale che da sempre teniamo stretto nell’animo, ci accostiamo a questi componimenti poetici nei quali è bello vedere riaffiorare con le parole dolci, evocative di una donna sensibile un mondo familiare e domestico che ha creato un substrato creativo per una vita successiva, ricca anche di esperienze diverse:
Lilla
Mi ritrovi in questo spiovere di luce ché l’acqua indecisa
resta in infinitesime gocce sospesa e si arcobalena
quando ai bordi della strada sterrata fragili
s’aggirano le chioccioline tra le campanule rosa
e la vitalba s’allunga arricciando i germogli alla luce ubriaca
Sono ancora io la ragazza ai libri seduta fremente
di tanta bellezza inquieta…
E’ un mondo antico quello che è evocato, un mondo fatto di cose semplici, di osservazioni delle piante, degli animali, di valori profondi che sembra essere superato dalla vita moderna, a volte troppo fredda nella sua tecnologia, ma che invece resta come imprinting nelle persone che l’ hanno vissuto anche come eredità da trasmettere:
Sera di primavera
In una sera così
di mezza luna e qualche stella
d’alberi tutti in fiore tra le luci
nell’aria che s’intenera
non si dorme e non si veglia
cullati dalle ninne degli uccelli
quietamente si trasogna
In una sera così
ci facciamo aria
erba fiore
nulla
La poetessa non è soltanto (e già sarebbe molto) la donna dei passi leggeri sulla terra, ma è una donna con una personalità dalle molteplici sfaccettature e in questo libro di poesie ci dimostra tutta la ricchezza del suo animo, tutta la ricchezza di una vita vissuta con consapevolezza: a contatto con la natura, ma anche a contatto, sempre vigile e presente, con il mondo che si evolve, con la storia che cammina, marcia incessante verso il futuro.
Lavoratori anonimi
ai lavoratori sfruttati
La piazza del nostro paese gremita di gente
la banda i suonatori in divisa
gli ottoni brillanti
e Tu e noi fra rosse bandiere e i canti
Compagni avanti! Avanti!
Avanti per le curve del cimitero
verso un Primo Maggio in festa
nel bosco fresco dei castagni
Avanti avanti!...nostro è l’avvenir
L’autrice desidererebbe sicuramente un futuro migliore, ma intanto si rivolge ad osservare la società che cambia, i lavori degli uomini, dedicando i suoi versi ai tanti personaggi incontrati, a chi ha suscitato la curiosità nel suo animo. Franca è una poetessa che non è stata soltanto a guardare, ma ha partecipato attivamente alla vita sociale, convinta che soltanto l’impegno etico individuale possa creare nella società quella unione di intenti che sta alla base dello sviluppo audace e provvido del diritto alla vita.
Le successive sezioni di questo libro di poesie, sia Nella casa della matrioska che ne La Sibilla del sogno, le parole si fanno incalzanti, si ripetono in un ritmo veloce quasi a giustificare il sogno che diventa realtà e si perde nei meandri della vita, consapevole della forza e del coraggio con cui si è imposto.
Il vissuto della poetessa, ora che molte fasi della sua esistenza sono trascorse, le riempie le mani di tante monete: d’oro o d’argento, di quei valori che sono serviti ad avere rispetto di se stessa, a vivere con dignità, conservando quei ricordi della terra madre che sono sempre stati alla base della sua avventura di vita.
E’ un modo quello di Franca di scrivere per lasciare una traccia, ognuno di noi vive tante vite, ognuno di noi è tante cose, c’è una tristezza finale di non aver fatto di più, di avere visto tanti orizzonti, di averli quasi toccati con mano per poi capire che non era possibile raggiungerli, ma nonostante questo c’è anche l’orgoglio di non essersi mai tirata indietro e di avere ancora del tempo prezioso per crescere nella consapevolezza delle sfaccettature di senso e di significato che ci offre l’esistenza.
Visione
Protesa nel futuro
un brivido improvviso
mi farà voltare indietro.
Allora vedrò i miei fiori
ardenti, in vortice glorioso
sfuggirmi e scomparire
nel risucchio
inesorabile del tempo
…il nulla della luce/ il vuoto del momento
come fosse stata un’inezia
l’immane vertigine di senso
E nell’inesausto silenzio
per tanto per poco
l’anima inizierà nuovo concepimento.
(F.C.)
Gemma Mondanelli
Ed. Puntoacapo Collezione letteraria
Recensione a cura di Gemma Mondanelli
Un anno a passi leggeri sulla terra, la sezione di esordio delle poesie di Franca Canapini è allettante perché fino da subito ci fa sognare quel connubio fra essere umano e natura che raramente costituisce la poetica moderna, mentre è stato il motivo di fondo di tanti poeti classici, in primis il Pascoli. Con una certa emozione quindi, che non è solo nostalgia, ma riscoperta di un mondo naturale che da sempre teniamo stretto nell’animo, ci accostiamo a questi componimenti poetici nei quali è bello vedere riaffiorare con le parole dolci, evocative di una donna sensibile un mondo familiare e domestico che ha creato un substrato creativo per una vita successiva, ricca anche di esperienze diverse:
Lilla
Mi ritrovi in questo spiovere di luce ché l’acqua indecisa
resta in infinitesime gocce sospesa e si arcobalena
quando ai bordi della strada sterrata fragili
s’aggirano le chioccioline tra le campanule rosa
e la vitalba s’allunga arricciando i germogli alla luce ubriaca
Sono ancora io la ragazza ai libri seduta fremente
di tanta bellezza inquieta…
E’ un mondo antico quello che è evocato, un mondo fatto di cose semplici, di osservazioni delle piante, degli animali, di valori profondi che sembra essere superato dalla vita moderna, a volte troppo fredda nella sua tecnologia, ma che invece resta come imprinting nelle persone che l’ hanno vissuto anche come eredità da trasmettere:
Sera di primavera
In una sera così
di mezza luna e qualche stella
d’alberi tutti in fiore tra le luci
nell’aria che s’intenera
non si dorme e non si veglia
cullati dalle ninne degli uccelli
quietamente si trasogna
In una sera così
ci facciamo aria
erba fiore
nulla
La poetessa non è soltanto (e già sarebbe molto) la donna dei passi leggeri sulla terra, ma è una donna con una personalità dalle molteplici sfaccettature e in questo libro di poesie ci dimostra tutta la ricchezza del suo animo, tutta la ricchezza di una vita vissuta con consapevolezza: a contatto con la natura, ma anche a contatto, sempre vigile e presente, con il mondo che si evolve, con la storia che cammina, marcia incessante verso il futuro.
Lavoratori anonimi
ai lavoratori sfruttati
La piazza del nostro paese gremita di gente
la banda i suonatori in divisa
gli ottoni brillanti
e Tu e noi fra rosse bandiere e i canti
Compagni avanti! Avanti!
Avanti per le curve del cimitero
verso un Primo Maggio in festa
nel bosco fresco dei castagni
Avanti avanti!...nostro è l’avvenir
L’autrice desidererebbe sicuramente un futuro migliore, ma intanto si rivolge ad osservare la società che cambia, i lavori degli uomini, dedicando i suoi versi ai tanti personaggi incontrati, a chi ha suscitato la curiosità nel suo animo. Franca è una poetessa che non è stata soltanto a guardare, ma ha partecipato attivamente alla vita sociale, convinta che soltanto l’impegno etico individuale possa creare nella società quella unione di intenti che sta alla base dello sviluppo audace e provvido del diritto alla vita.
Le successive sezioni di questo libro di poesie, sia Nella casa della matrioska che ne La Sibilla del sogno, le parole si fanno incalzanti, si ripetono in un ritmo veloce quasi a giustificare il sogno che diventa realtà e si perde nei meandri della vita, consapevole della forza e del coraggio con cui si è imposto.
Il vissuto della poetessa, ora che molte fasi della sua esistenza sono trascorse, le riempie le mani di tante monete: d’oro o d’argento, di quei valori che sono serviti ad avere rispetto di se stessa, a vivere con dignità, conservando quei ricordi della terra madre che sono sempre stati alla base della sua avventura di vita.
E’ un modo quello di Franca di scrivere per lasciare una traccia, ognuno di noi vive tante vite, ognuno di noi è tante cose, c’è una tristezza finale di non aver fatto di più, di avere visto tanti orizzonti, di averli quasi toccati con mano per poi capire che non era possibile raggiungerli, ma nonostante questo c’è anche l’orgoglio di non essersi mai tirata indietro e di avere ancora del tempo prezioso per crescere nella consapevolezza delle sfaccettature di senso e di significato che ci offre l’esistenza.
Visione
Protesa nel futuro
un brivido improvviso
mi farà voltare indietro.
Allora vedrò i miei fiori
ardenti, in vortice glorioso
sfuggirmi e scomparire
nel risucchio
inesorabile del tempo
…il nulla della luce/ il vuoto del momento
come fosse stata un’inezia
l’immane vertigine di senso
E nell’inesausto silenzio
per tanto per poco
l’anima inizierà nuovo concepimento.
(F.C.)
Gemma Mondanelli